6G ed automazione industriale 4.0, quando e quale futuro ??

05-02-2025
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Atteso per il 2028 con una commercializzazione prevista dal 2030, la tecnologia 6G, (TL;DR), promette velocità straordinarie fino a terabyte al secondo, latenza minima e un'affidabilità senza precedenti grazie allo spettro terahertz e alla tecnologia RIS.

 

Operando all'interno dello spettro terahertz (THz), il 6G consentirà anche delle nuove applicazioni che vanno oltre le comunicazioni, come la raccolta di energia, il rilevamento avanzato e altro ancora.

 

Destinato a esplodere nell’arco dei prossimi anni, il 6G, si prevede che vivrà un aspetto cruciale nell'integrazione delle tecnologie digitali: automazione industriale 4.0, importante utilizzo dell'edge computing e soprattuto della sempre più crescente domanda di dati, anche in mobilità, necessariamente supportata dall'utilizzo di nuove bande di frequenza.

 

Le esigenze a cui l’evoluzione delle reti mobili si impegna a dare una risposta sono una crescente domanda di soluzioni avanzate che consentano connessioni più veloci e affidabili per abilitare tecnologie d’avanguardia, come l’intelligenza artificiale, il machine learning e l’elaborazione avanzata dei dati.

 

L’obiettivo della sesta generazione di connettività mobile non è però soltanto nell’abilitare comunicazioni più rapide: il focus – infatti – sarà sempre più concentrato sulla creazione di esperienze coinvolgenti, smart e senza soluzione di continuità per gli utenti di tutti i settori. Gli impatti più rilevanti sono previsti sulla sanità, sull’intrattenimento, e sul versante più strettamente industriale della produzione.

 

Il 6G si prevede che sarà inoltre fondamentale per accompagnare i cambiamenti nelle operations all’interno delle aziende, creando le condizioni migliori per abilitare il lavoro a distanza in tutti i settori. Quando la transizione sarà completata il risultato sarà riduzione dei costi generali e un miglioramento della produttività dei dipendenti.

 

 

A guidare la diffusione del #6G su scala globale su scala geografica sarà l’area del Nord America, mantenendo la quota di mercato più alta nel settore conquistata già nel 2024, in vantaggio rispetto a Europa, Asia Pacifico, Medio Oriente e Africa, Sud e Centro America. Il governo tedesco erogherà circa 700 milioni di euro nei prossimi 3 anni per finanziare attività legate al 6G. L’UE ha destinato altri 900 milioni di euro fino al 2027. Anche Giappone e USA non restano a guardare con programmi di investimento per un totale di 4,5 miliardi di dollari.

 

Altro aspetto cruciale riguarda l’integrazione con l’intelligenza artificiale, con un forte impulso alla guida autonoma, dialoghi con le costellazioni di satelliti. Si prevede che trasformi la realtà virtuale, aumentata ed estesa in un’esperienza sensoriale e condivisa mai raggiunta, che dia il via all’industria 5.0 e che generi posti di lavoro con nuove professioni

 

Persino l’ambiente dovrebbe beneficiare di questo cambio di paradigma, perché il nuovo standard di comunicazione consuma meno e riduce l’inquinamento elettromagnetico.

 

Con la dovuta prudenza, il 6G si annuncia quindi come un’evoluzione epocale. Che diventerà concreta a tutti gli effetti entro il 2030, ma già oggi le sperimentazioni (soprattutto negli Stati Uniti e in Cina) sono in fase avanzata, con risultati sorprendenti. Non è un caso che Pechino, battendo tutti i concorrenti, abbia lanciato in orbita il primo satellite dedicato alle comunicazioni in 6G.